Vogliamo capire un po’ meglio questi schemi di incordatura?
Partiamo dal presupposto che tutti badano ai telai, al peso ed equilibrio, magari alla rigidezza, ma già l’inerzia è roba di pochi. Poi in fatto di corde vige l’ignoranza… e ho notato che anche il pattern viene poco studiato e valutato, anche perchè oggi esiste una sorta di standard: 300 grammi di peso, 32 centimetri di bilanciamento, rigidezza 68/70 RA e schema 16 x 19 su piatto 100 pollici. Punto e basta. Pensateci.
Invece no: esiste il 18 x 16, il 18 x 20, il 16 x 20 e i 14 x 18… e ovviamente poi entriamo anche in casi più rari, ma il 18 x 19 c’è! Mosche bianche… ma cosa cambia?
A parità di ovale colpire con un pattern da 18 corde verticali e 20 orizzontali o uno da 16 verticali e 19 orizzontali non è la stessa cosa. Nel primo caso otteniamo maggiore precisione, anche nei colpi piatti o con i tagli indietro. Nel secondo lo spin è più facile da "produrre", con grande profondità anche in difesa. Banalmente con meno corde e con maglie larghe si va verso potenza e rotazioni, con più corde e maglie strette si va verso il controllo.
Però vediamo alcune differenze ancora tra i vari pattern. Uno schema di incordatura più denso fa sì che all’impatto con la pallina le corde si deflettano meno, e dunque si comportino come corde più rigide, vibrando di più ma riducendo il dwell time e dunque favorendo il controllo. La maggiore deflessione delle corde influirа leggermente sulla potenza, per cui uno schema di incordatura meno denso consentirа di produrre leggermente più potenza, ma come vedremo nella pagina sulle corde, la differenza in termini di potenza a seconda del tipo di corde usate o di altre caratteristiche legate alle corde è comunque ridotta.
Per i colpi in topspin risulta più favorevole un pattern meno denso, che consentirà al piatto corde di “agganciare” la pallina con più facilità. La conservazione delle corde è invece migliore se il pattern è più denso, perchè deformandosi meno all’impatto, esse subiranno un minore stress e dunque si usureranno meno.
I giocatori “classici”, che non disdegnano le discese a rete e i colpi in backspin, e che necessitano più che altro di controllo, sceglieranno uno schema di incordatura denso, 18 x 20. I giocatori che prediligono il topspin sceglieranno un pattern meno denso, 16 x 19 o anche 16 x 18.
Pertanto quando devi scegliere un telaio, bada anche a questo dettaglio, che non è propriamente “indifferente”. Tra le varie racchette provate, la Wilson Blade 98 S 18 x 16, per esempio, è veramente un telaio da spin e controllo, ma tanto eccita lo spin da essere anche una mangiacorde, a differenza della Babolat Pure Aero o Dunlop SX 300, che con il loro classico 16 x 19 fanno pure la loro gran figura di spin machine ma sono anche potenti, per quanto meno controllose. Se poi il vostro obiettivo fosse un buon controllo, cercate di andare verso un 18 x 20. Insomma: è vero che ormai 16 x 19 è il pattern più diffuso, ma ricordate che il tennis non è standardizzazione ma personalizzazione, quindi trovat
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